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Tipi di Olio di Oliva: Una Panoramica

 Esistono vari tipi di olio di oliva, ognuno con le sue caratteristiche uniche. Scopriamo le differenze tra olio extra vergine di oliva, olio di oliva vergine, olio di oliva lampante e altri.

Ci sono diversi tipi di olio di oliva, ciascuno con le proprie caratteristiche uniche. Queste differenze sono influenzate da vari fattori, come il metodo di produzione, la qualità delle olive e il livello di acidità.

La selezione del tipo di olio di oliva dipende da molteplici variabili, tra cui le preferenze personali, l’utilizzo previsto e il budget disponibile.

L’olio extravergine di oliva rappresenta la scelta ottimale per condire e per cucinare a basse temperature, mentre gli oli di oliva raffinati o le miscele possono risultare più indicati per la cottura ad alte temperature.

Tipi di Olio di Oliva

 

  • Olio Extra Vergine di Oliva (EVO): Questo è il tipo di olio di oliva di qualità superiore. Viene prodotto direttamente dalle olive e solo mediante processi meccanici. L’olio extra vergine di oliva ha un’acidità massima dello 0,8% e non presenta difetti organolettici. È noto per il suo sapore e aroma distintivi, che possono variare da dolce a piccante a seconda delle varietà di olive utilizzate.

  • Olio Vergine di Oliva: Simile all’olio extra vergine di oliva, l’olio vergine di oliva viene prodotto direttamente dalle olive e solo mediante processi meccanici. Tuttavia, ha un’acidità massima del 2% e può presentare alcuni difetti organolettici. Il suo sapore e aroma possono essere meno intensi rispetto all’EVO.

  • Olio di Oliva (o Olio di Oliva Puro): Questo tipo di olio è una miscela di olio di oliva vergine e olio di oliva raffinato. L’olio di oliva raffinato è un olio che è stato trattato con agenti chimici e/o fisici per rimuovere i difetti. L’olio di oliva ha un’acidità massima del 1% e il suo sapore e aroma sono meno pronunciati rispetto agli oli vergini.

  • Olio di Sansa di Oliva: Questo olio è prodotto dalla sansa, il residuo solido che rimane dopo l’estrazione dell’olio di oliva vergine. La sansa viene trattata con solventi per estrarre l’olio rimanente, che viene poi raffinato e miscelato con olio di oliva vergine per migliorare il sapore e l’aroma. L’olio di sansa di oliva ha un’acidità massima del 1%.

  • Olio di Oliva Lampante: Questo è un olio di oliva di qualità inferiore con un’acidità superiore al 3,3% e/o con difetti organolettici significativi. Non è adatto al consumo come tale e deve essere raffinato prima di poter essere utilizzato.

Tabella acidità olio di oliva

Denominazione Acidità (%) Note Cere mg/kg
Olio extra vergine d’oliva (anche detto “EVO”) ≤ 0,8 È ottenuto tramite estrazione con soli metodi meccanici. ≤ 250
Olio d’oliva vergine ≤ 2,0 È ottenuto tramite estrazione con soli metodi meccanici. ≤ 250
Olio d’oliva lampante > 2,0 È ottenuto tramite estrazione con soli metodi meccanici, ma non è utilizzabile per il consumo alimentare. ≤ 300
Olio d’oliva raffinato ≤ 0,3 È ottenuto tramite rettificazione di oli vergini lampanti con metodi fisici e chimici e successiva raffinazione. ≤ 350
Olio d’oliva composto di oli d’oliva raffinati e oli d’oliva vergini ≤ 1,0 ≤ 350
Olio di sansa d’oliva greggio È ottenuto per estrazione con solvente dalle sanse. Presenta una concentrazione di cere > 350 mg/kg. Non è utilizzabile per il consumo alimentare. > 350
Olio di sansa d’oliva raffinato ≤ 0,3 È ottenuto tramite raffinazione. > 350
Olio di sansa d’oliva ≤ 1,0 > 350

Oltre alla categorizzazione già menzionata, esiste un altro elemento da tenere in considerazione quando si discute dell’olio di oliva: la sua origine geografica.

Le condizioni climatiche, il tipo di terreno e la varietà di ulivo hanno un impatto significativo sul sapore, l’aroma e il colore dell’olio di oliva.

Per esempio, l’olio di oliva prodotto nelle regioni meridionali d’Italia, come la Sicilia e la Puglia, tende ad avere un sapore più ricco e robusto rispetto a quello prodotto nelle regioni settentrionali, come la Lombardia e la Liguria, dove l’olio di oliva spesso presenta un sapore più delicato e una tonalità più chiara.

Un’altra distinzione può essere fatta in base al grado di maturazione delle olive al momento della raccolta. Le olive verdi, raccolte prima di raggiungere la piena maturazione, producono un olio di oliva con un sapore più amaro e piccante.

Al contrario, le olive nere, raccolte quando sono completamente mature, danno vita a un olio di oliva con un sapore più dolce e delicato.

Inoltre, è importante sottolineare l’esistenza di oli monovarietali, ottenuti da una sola varietà di ulivo. Questi oli sono molto apprezzati per le loro caratteristiche uniche, che riflettono le qualità specifiche della varietà di oliva da cui sono estratti.

Ad esempio, l’olio prodotto dalla varietà “Coratina“, tipica della Puglia, è noto per il suo gusto decisamente amaro e piccante, oltre all’alto contenuto di polifenoli, sostanze con potenti proprietà antiossidanti.

Infine, è importante rammentare che la qualità dell’olio di oliva dipende non solo dalle olive stesse, ma anche da tutto il processo di produzione.

Una raccolta attenta, una lavorazione veloce a temperature controllate e una conservazione adeguata dell’olio contribuiscono tutti a preservare le qualità sensoriali e nutrizionali dell’olio di oliva, rendendolo un prodotto straordinario e di grande valore.